“La prossima volta che mi troverò in quella situazione saprò cosa fare”
ROMA – Jannik Sinner torna sui quei maledetti tre match point sprecati nella finale del Roland Garros contro Alcaraz. Pian piano ne comincia a parlare, ha elaborato il trauma. Lo Spiegel lo ha intervistato approfittando della sua presenza al torneo di Halle. “Ho cercato di tenere il telefono abbastanza lontano da non poterlo raggiungere. Ma ho guardato gli highlights. E i match point che ho avuto. Certo, non si dimentica una cosa del genere. Ma non la vedo come una cosa negativa. A volte fa bene ricordare situazioni come queste. La prossima volta che mi troverò in una situazione come questa, saprò cosa devo fare diversamente”.
“Sul 15-40, ho tirato la risposta troppo lunga, il che mi ha dato fastidio. Carlos ha semplicemente giocato bene per il resto della partita, sempre molto vicino alla linea, con molta potenza. Poi ho tirato la palla in rete. È una conseguenza di ciò. Non credo di aver sbagliato poi così tanto in quei match point. Sono successe cose che non posso cambiare. Ci ho ho fatto pace”.
“All’inizio è stato doloroso per me, vedevo solo il lato negativo. Poi, lentamente, sono arrivati i pensieri positivi. Siamo riusciti entrambi a giocare cinque ore e mezza di tennis di livello mondiale. Uno di noi due ha dovuto perdere. Ma è stato anche bello che sia stata una finale così degna. Non capita spesso che la partita migliore sia anche la finale. L’atmosfera era straordinaria; è stata un’esperienza esserne stato in parte responsabile. La vedo così adesso”.
“Io e Alcaraz abbiamo condiviso gli ultimi sei Slam. È già un piccolo segno. Molto dipende dalla forma fisica e dal talento. Ma alla fine, è tutta una questione di mentalità. Il tennis è uno sport mentale. Le piccole cose nella tua testa fanno la differenza. Al momento, sembra che Carlos e io ce la stiamo cavando bene anche in questo. Ma le cose possono sempre cambiare rapidamente. Sarei cauto con le previsioni. C’è già una nuova generazione che sta arrivando”.
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